da MilanoDi separazione societaria non se ne parla più, anche perché per il momento ha rinunciato a pretenderla la stessa Unione Europea. Si va invece verso un tipo di unbundling più leggero: nei gruppi integrati verticalmente (come Eni, Edf, Gdf o Rwe) le reti di distribuzione del gas dovranno essere separate solo gestionalmente dalla società madri di produzione e distribuzione. L’argomento, che si trascina da anni, è la possibilità di accesso alla rete di distribuzione del gas e alle altre infrastrutture, come lo stoccaggio, a condizioni non penalizzanti per i concorrenti. Un’ipotesi ventilata nei mesi scorsi era quella della creazione di un’unica rete europea indipendente. Per ora, un primo passo nella direzione della separazione amministrativa e contabile della rete, per ottemperare alle richieste Antitrust e favorire la competizione, lo sta facendo l’Eni. Ieri il gruppo ha comunicato di aver avviato «il processo di attuazione dei principi di separazione funzionale previsti dalla delibera n. 11/07 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas». Il processo riguarda le società del gruppo che gestiscono le attività infrastrutturali nel settore del gas (trasporto, distribuzione, stoccaggio e Gnl) che, a livello organizzativo, sono state separate funzionalmente dalle attività di produzione e vendita. Il 27 giugno scorso, su indicazione della controllante Eni i consigli di amministrazione di Snam Rete Gas, Italgas e Stogit, come informa il comunicato, «hanno individuato nella persona dell’amministratore delegato il gestore indipendente, previsto dalla delibera 11/07, e deliberato la modifica degli statuti con gli obiettivi di neutralità, non discriminazione ed efficienza nella gestione delle infrastrutture e delle informazioni commercialmente sensibili».
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=273597
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