Sudan Il 60 per cento dei pozzi petroliferi è controllato dagli eredi di Mao

Per ogni convoglio d’armi nuovi pozzi e nuovi diritti d’estrazione. La strategia per la “cinesizzazione” del Kordofan, la regione dove sgorga gran parte del petrolio sudanese è proseguita indisturbata per oltre un decennio. In dieci anni Pechino si è conquistata il controllo del 60 per cento di quel greggio e di gran parte dei suoi pozzi. Ma chi di spada ferisce di spada perisce. In Sudan, come in Congo, Pechino fa ora i conti con la rabbia delle sue indirette vittime. Il 18 ottobre 9 lavoratori cinesi di un pozzo del Kordofan sono stati rapiti dai guerriglieri del Darfour. Nei giorni successivi almeno quattro degli ostaggi sono stati uccisi.

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Dopo la luna di miele uccide moglie e suocera

Luna di miele con delitto. Duplice: uccide moglie e suocera, poi fugge.
Dicono che amore e odio, come tutti gli estremi, si tocchino, che la linea di demarcazione possa essere talvolta sottile.
Giovanni Valentino, 32 anni, commerciante d’olive, novello sposo dai muscoli possenti e i fragili nervi, quella linea ieri l’ha oltrepassata in una manciata di istanti zeppi di follia. Rabbia, rancori, forse gelosie. Un groviglio di sentimenti capace di esplodere in violenza ferina.
Non è chiaro se le abbia massacrate usando solo quelle sue mani da ex pugile dilettante, o se si sia aiutato con una martello, o qualche altro oggetto contundente, il primo che ti capita tra le mani quando la mente non riesce più a guardare. Avevano entrambe la testa fracassata le due donne, Lucia Di Muro, giovane e attraente maestra trentunenne e sua mamma Maria Grazia Priscindaro, casalinga di 60 anni.
«Una scena raccapricciante», dicono i carabinieri entrati per primi nell’appartamento.
Succede a Canosa di Puglia (Bari), in un’elegante palazzina di periferia, in via Sardegna. Epilogo di un matrimonio forse finito ancor prima di cominciare. Erano convolati due mesi fa Giovanni e Lucia, quattro giorni fa avevano fatto ritorno dal viaggio di nozze. Con il sorriso stampato in volto, una felicità più ostentata che vera. In quel loro rapporto, dopo un lungo fidanzamento, gia da tempo qualcosa non funzionava più. Si stringe il volto tra le mani e singhiozza un parente dell’assassino: «Glielo ripetevo, “se non vai d’accordo con la tua fidanzata non ti sposare”».

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Bologna, la beffa delle tessere

Parte in tutta Italia il tesseramento del Pd, ma mentre a Roma le tessere (minimo 15 euro di contributo) valgono per due anni, a Bologna sono valide solo un anno. Questo significa che chi si iscrive adesso sotto le Torri dovrà rinnovare la sua adesione a gennaio 2009. Un pasticcio che di fatto costringe i bolognesi a pagare due volte. Il segretario provinciale De Maria rassicura: «Ci sono certe parti d’Italia in cui il Pd ancora non ha una struttura ben avviata come da noi. Per questo il tesseramento comincia solo ora e dura fino a fine 2009. E comunque, i nostri iscritti non dovranno pagare necessariamente a gennaio prossimo le nuove tessere, potranno posticipare il pagamento a qualunque mese».

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